Calci & Schiaffi: Il cinema delle arti marziali


La ghigliottina volante
Maggio 24, 2010, 5:28 PM
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MASTER OF THE FLYING GUILLOTINE (1975)

Qui il trailer originale –  Qui il trailer ignorante

 

Oppure, per farla semplice: “Du bi quan wang da po xue di zi”.( locandina originale )

Per la regia del celeberrimo Jimmy Wang Yu, Master of The Flying Guillotine è il sequel di One Armed Boxer, di cui parleremo un’altra volta. Partiamo col dire che è un capolavoro di pellicola soltanto per il soggetto: un anziano monaco buddista rissaiolo armato di un bizzarro cappello che usa per decapitare le povere vittime.

Ma che diavolo di arma è questa ghigliottina volante? Un’arma strafica, se si ha una buona mira. In pratica è una sorta di cappello al cui interno e ai lati si nascondono delle lame affilatissime, non appena si lancia sulla testa del nemico, dal copricapo scende una specie di velo da vedova, si tira la catena e della lame interne decapiteranno il malcapitato. Bello no? Purtroppo, come potrete immaginare è un’arma leggendaria di cui si sono trovati soltanto vaghi riferimenti nella storia cinese, spesso confusi con altri diabolici strumenti usati dagli allora killer cinesi mandati in Tibet per uccidere i personaggi scomodi all’impero.

Tornando al film, vi riporto la trama che tempo fa scrissi per la pagina del film su wikipedia:

Nel 1730, durante il regno del’imperatore Yung Cheng, molti maestri di kung fu vengono arruolati per uccidere i fedeli della vecchia dinastia Ming. Questi esperti del combattimento vengono addestrati ad usare la temibile arma della ghigliottina. Uno di questi, il cieco maestro Fung Sheng Wu Chi travestito da monaco buddista, ha il compito di sorvegliare la regione dello Han piena di rivoluzionari e ucciderli se necessario. Egli vive sulle montagne con due suoi discepoli.

Una volta appreso che i due fedeli sono stati uccisi dal pugile mutilato, Fung Sheng parte alla ricerca del guerriero per vendicare i suoi defunti adepti.

Una curiosità molto divertente legata al film in questione riguarda la soundtrack. Le canzoni presenti infatti vengono attribuite a tal Hsun Chi Chen, riportato come il compositore ufficiale delle musiche. In realtà tutti i brani sono nient’altro che delle composizioni di alcune delle più importanti krautrock band tedesche. Rispettivamente i due temi centrali sono “Super” e  “Super 16” dei Neu!, “Mitternacht” e “Morgenspaziergang” dei Kraftwerk mentre le altre sono porzioni dall’album “Rubycon” dei Tangerine Dream.

Nessuno, comprese le band stesse, si è mai accorto di questo selvaggio e fiero copia/incolla finchè negli ultimi anni il film non ha lentamente ripreso popolarità tra gli appassionati del genere e non. Neu! e compagnia bella hanno quindi richiesto un risarcimento monetario e un compenso per la riproduzione nei cinema. Il risultato è stato che la distribuzione americana Pathfinder Pictures ha pagato i diritti, mentre la Eastern Eye (australiana) ha composto una colonna sonora ex novo.

Come si diceva, la pellicola in questione ha avuto un’ inattesa popolarità dovuta soprattutto a Quentin Tarantino, che come si sa è un vero amante dei B-Movie e diavolerie varie. Gli omaggi più evidenti infatti si possono trovare nei suoi film, nel particolare in Kill Bill I dove viene usato il tema  principale della Ghigliottina, “Super 16” dei Neu! durante la scena alla Casa delle Foglie Blu. Inoltre l’unica arma di Gogo Yubari, la picciotta di O-Ren Ishii, è un martello sferico con lame estraibili che ricorda ed omaggia senza ombra di dubbio la ghigliottina volante.


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